il nostro dojo - SunShine Dojo

CERCA DI PERFEZIONARE IL CARATTERE

一、人格完成に努むること
PERCORRI LA VIA DELLA SINCERITA'

一、誠の道を守ること
RAFFORZA INSTANCABILMENTE LO SPIRITO

一、努力の精神を養うこと
OSSERVA UN COMPORTAMENTO IMPECCABILE

一、礼儀を重んずること
ASTIENITI DALLA VIOLENZA E ACQUISISCI AUTOCONTROLLO

一、血気の勇を戒むること
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il dojo
il dojo
luogo in cui si segue la via
(do = via - jo = luogo)

gruppo nel dojo
il nostro dojo

SunShine dojo, in giapponese nikko dojo ( nikko in giapponese è la traduzione di SunShine : in italiano, "raggio di sole").
Il raggio di sole vuole rappresentare l'inizio e la fine di tutte le cose, un modo diverso di concepire il significato del Tao.

Un piccolissimo raggio di sole è ciò che si vede all'orizzonte per primo al momento del sorgere del sole, e alla fine della giornata, al tramonto, l'ultimo raggio di sole.

Il raggio di sole simbolicamente rappresenta ciò che nel suo piccolo, meraviglia di più della luce di tutta la giornata o meraviglia perchè è la cosa più bella che esiste all'alba, prima di un nuovo giorno.


Il raggio di sole all'alba è la curiosità di apprendere che nasce dentro i nostri cuori ogni volta che iniziamo l'allenamento;

Il raggio di sole al tramonto, è la soddisfazione di aver appreso qualcosa di nuovo, ed è anche il momento in cui meditiamo su ciò che abbiamo appreso e potremo mettere a frutto in un nuovo inizio, quello di un nuovo giorno come fosse dinuovo la prima volta.

Noi rinasciamo ogni giorno come cinture bianche (purezza di spirito), e poniamo nei nostri cuori il desiderio di illuminare tutto a partire da quel piccolo raggio di sole. Un po' più saggi e consapevoli, ricordiamo ciò che abbiamo appreso, per poterlo migliorare la volta successiva partendo da zero, considerandoci, umilmente, senza orgoglio, come una nuova cintura bianca : riservando così, la nostra purezza di spirito.




tatami

Il luogo che fa da dojo sarà orientato rispetto ai quattro punti cardinali :

  • kamiza è il lato superiore posto a Nord, che non riceve la luce solare, ma è illuminato dalla presenza dei Kami o Divinità. E' qui che si siede il Maestro, che è l'unico a dare le spalle allo shiden (altare).Dal lato del Kamiza vi è il Tokonoma (spazio sopraelevato). Si comprende che il Maestro rappresenta il punto di unificazione tra O Sensei, incarnazione della Via, e gli allievi, posti al lato opposto.


  • shimoza, a Sud, è il lato inferiore dove si siedono gli allievi.


  • joseki, a Est, siedono gli allievi anziani (sempai e shidoshi). E' da Est che sorge il sole, quasi a voler significare che gli assistenti e i gradi avanzati sono illuminati per primi rispetto ai kohai.

  • shimoseki, cioè al tramonto, i kohai, sono per l'appunto più vicini alla parte a Ovest. Non sono ancora a conoscenza della Via.


Il dojo come luogo di pratica marziale :

Dojo, significa etimologicamente luogo (jo) dove si segue la via (do).

Nel budo è lo spazio in cui si svolge l'allenamento ma è anche simbolo della profondità del rapporto che il praticante instaura con l'arte marziale individuando il dojo quale luogo dell'isolamento e della meditazione.

I dojo erano spesso piccoli locali situati nelle vicinanza di un tempio di un castello, ai margini delle foreste, perchè i segreti delle tecniche venissero più facilmente preservati. Con la diffusione delle arti marziali sorsero numerosi dojo che venivano in molti casi considerati da maestri e praticanti una seconda casa; abbelliti con lavori di calligrafia (shodo) e oggetti artistici preparati dagli stessi allievi, essi eprimevano appieno l'atmosfera di dignità che vi regnava; talvolta su di una parete veniva posto uno scrigno, simbolo che il dojo era dedicato ai più alti valori e alle virtù del Do, non soltanto all'esercizio fisico.

In altri dojo si trovavano gli altari detti shiden (sede degli Dei), riferiti non a divinità ma al ricordo di un grande maestro defunto.
Il dojo rappresenta un luogo di meditazione, concentrazione, apprendimento, amicizia e rispetto, è il simbolo della Via dell'arte marziale.


Nella cultura orientale il dojo è il luogo nel quale si può raggiungere, seguendo la Via, la perfetta unità tra zen (mente) e ken (corpo) :

quindi, il perfetto equilibrio psicofisico, massima realizzazione della propria individualità. Il dojo è la scuola del sensei (maestro): egli ne rappresenta il vertice e sue sono le direttive e le norme di buon andamento della stessa; oltre al maestro ci sono altri insegnanti, suoi allievi (shidoshi), ed i senpai (allievi anziani di grado) che svolgono un importante ruolo: il loro comportamento quotidiano rappresenta l'esempio che deve guidare gli altri praticanti; quando un senpai non si cura del proprio comportamento diventa un danno per tutta la scuola.

   

Nessun allievo avanzato prende dal dojo più di quanto esso non dia a sua volta :

il dojo non è semplice spazio ma anche immagine di un atteggiamento, i dojo della Via si differenziano in questo aspetto dai normali spazi sportivi: l'esercizio fisico può anche essere il medesimo ma è la ricerca del giusto atteggiamento che consente di progredire. L'allievo entra nel dojo e deve lasciare alle spalle tutti i problemi della quotidianità, purificarsi la mente e concentrarsi sull'allenamento per superare i propri limiti e le proprie insiscurezze, in un costante confronto con sè stesso.

   

Il dojo è come una piccola società, con regole ben precise che devono essere rispettate (dojo kun) :

quando gli allievi indossano il keikogi (impropriamente chiamato kimono) diventano tutti uguali; la loro condizione sociale o professionale viene lasciata negli spogliatoi, per il maestro essi sono tutti sullo stesso piano. Si apprende con le tecniche una serie di norme, che vanno dalla cura della persona e del kimono (che mostra solo l'emblema della scuola), al fatto di non urlare, non sporcare, non fumare, non portare orecchini od altri abbellimenti (per evitare di ferirsi o di ferire), al fatto di comportarsi educatamente sino all'acquisizione dell'etica dell'arte marziale che discende da quella arcaico-feudale dei samurai: il bushido o Via del guerriero.

   

Nel dojo non si usa la violenza :

il coraggio, la gentilezza, il reciproco aiuto, il rispetto di se stessi e degli altri sono dettami che entrano a far parte del bagaglio culturale dell'allievo. non per nulla le arti marziali enfatizzano la forza mentale e non quella fisica, condannata prima o poi ad affievolirsi.

   
Si entra e si esce dal dojo inchinandosi (dojo rei) :

un segno di rispetto verso l'arte del ringraziamento per tutto cio che di valido essa ha offerto. Anticamente nel dojo veniva eseguito il rito del soji (pulizia): gli allievi, usando scope e strofinacci, pulivano l'ambiente, lasciandolo in ordine per i succesivi allenamenti. Tale gesto è il simbolo della purificazione del corpo e della mente: i praticanti si preparano ad affrontare il mondo esterno con umiltà, dote necessaria per apprendere e per insegnare l'arte marziale.


Il tatami e la disposizione dei tappeti :


Il tatami deve essere costruito in un ordine preciso al fine di rappresentare il simbolo di Yin e Yang, armonia universale, raffigurata nella cultura giapponese nel tao (per l'appunto il do, la via), in modo da ricordare a chi pratica che si percorre costantemente il percorso dell'apprendimento della arte, in equilibrio con le leggi dell'universo, le stesse che regolano la vita. Nelle attuali palestre, per un fatto di praticità, si tende ad utilizzare tatami pratici e rapidi da montare e smontare e che permettono pertanto lo svolgimento delle varie attività svolte in palestra tra cui anche quella del karatedo.



Differenze tra dojo e palestra :

  1. PALESTRA: Ci si va per fare esercizio fisico.
    DOJO: Ci si va per formare il CARATTERE e fortificare lo SPIRITO.

  2. PALESTRA: Dietro pagamento di una quota si ha a disposizione un locale pulito, con musica, aria condizionata e attrezzi adatti agli esercizi.
    DOJO: Sono il Maestro e gli allievi stessi a far PULIZIA (soji), come simbolo di umiltà.

  3. PALESTRA: Gli abiti da allenamento sono tutti di marca.
    DOJO: Ci si allena col cuore e si indossa solo esclusivamente il KEIKOGI (KARATEGI).

  4. PALESTRA: Per coloro che possono pagare la quota mensile, è tutto a disposizione.
    DOJO: Per colui che viene ACCETTATO come allievo, è tutto a disposizione.

  5. PALESTRA: Si fanno diversi tipi di esercizi.
    DOJO: Si segue una VIA (do), percorso di apprendimento.

  6. PALESTRA: Si alimenta la competizione.
    DOJO: si cerca di sconfiggere il proprio ego, la propria arroganza e la propria vanità.

  7. PALESTRA: È un momento della vita.
    DOJO: È la VITA in un momento.

  8. PALESTRA: Si insegna a vincere.
    DOJO: Si insegna a COMBATTERE.

  9. PALESTRA: È un passatempo.
    DOJO: È DISCIPLINA del corpo e dello spirito.

  10. PALESTRA: Possiamo incontrare dei lottatori.
    DOJO: Incontriamo dei GUERRIERI (budoka).

  11. PALESTRA: Possiamo anche averne dei bei ricordi.
    DOJO: È per sempre.


[ ...fonte : http://www.zanshindojo.it ]


ultimo aggiornamento del sito effettuato in data : 03/09/2024
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